Frammenti n° 33

LA FAMIGLIA E’ UN BENE DA TUTELARE E PROMUOVERE?

“ Nel mio lungo percorso ho fatto tante esperienze, affrontate sempre con grande passione, ma sicuramente ciò che mi ha più coinvolto e segnato è stato l’impegno degli ultimi anni legato alle deleghe al sociale. Dagli anziani, ai disabili, agli immigrati, alla povera gente insomma:  il mondo degli invisibili. Di quelli che non scendono a fare manifestazioni clamorose , di coloro che il dolore e il disagio se lo tengono dentro, come chi deve accudire in casa una persona con l’ Alzheimer o chi deve pensare al futuro di un figlio disabile, o coloro che devono vivere sotto i ponti. Un universo complesso, con tante sfaccettature, che mobilita migliaia di volontari, ma che spesso sfugge all’attenzione di osservatori  poco sensibili.  Da questa complessità emergono tuttavia alcuni grandi campi di intervento nei quali mi sono immerso dando tutto ciò che potevo. Per quanto riguarda gli anziani, la non autosufficienza è il problema più esplosivo che con l’aumento dell’aspettativa di  vita rischia di travolgere ogni parvenza di stato sociale.

Se è vero che le risorse diminuiscono, che la famiglia come primo presidio di assistenza è quasi scomparsa, l’impegno delle istituzioni che dovrebbero aiutare la famiglia e sostituirsi ad essa quando non c’è, sono purtroppo spesso latitanti, forse perché non trovano quella visibilità che cerca la politica.  (Graziano Cioni: tratto dal libro “Cioni ti odia”)

Di Graziano Cioni si è detto di tutto: Sceriffo, uomo forte, provocatore, comunista, ma non certamente “pio uomo di chiesa”. Eppure.. eppure perfino Graziano Cioni – laicista convinto –  esalta il ruolo della famiglia come nucleo fondante  e portante della vita della nostra società. Leggendo la sua biografia recentemente pubblicata, questa riflessione  nasce spontanea .

Credo che pochi politici “cattolici” avrebbero saputo dire in così poche righe quanto sia importante credere nel valore della famiglia. Chi come Cioni ha lavorato sul campo con dedizione e entusiasmo, pur partendo da presupposti diversi, arriva alle medesime conclusioni di coloro che adottano la famiglia come campo principale dell’azione politica. Aiutare le famiglie. Attuare politiche di sostegno. Incentivare i rapporti familiari soprattutto nel momento del bisogno. Surrogare la famiglia solo quando viene meno. Questo scritto di Cioni insomma è davvero una lieta sorpresa.

NON TOCCATE IL SOCIALE

I tagli dello stato che  a cascata si riversano sulla regione e sul comune che riguarderanno i servizi alla persona e i servizi sociali daranno una brutta mazzata al sistema di welfare che lentamente negli anni il comune di Firenze aveva costruito.  Contributi per anziani, malati, disabili, servizi sociali: avranno quest’anno una forte contrazione. Si rischia – come dice Cioni – di travolgere ogni parvenza di stato sociale.

Entro il mese di marzo il comune di Firenze approverà il bilancio preventivo 2011. Il taglio sarà molto pesante: intorno ai 20 milioni di euro. L’assessore e gli uffici tecnici in questo periodo stanno cercando di mettere in campo tutti i provvedimenti possibili per contenere questa cifra. Ma maggiori entrate ed economie di gestione non arriveranno mai a coprire tutta la mancanza.  Il federalismo fiscale, se approvato, poteva portare un po’ di ossigeno, ma su questo tema il futuro è molto incerto. Insomma, ad oggi PER LA PRIMA VOLTA DA DECENNI il comune di Firenze sarà costretto a chiudere o diminuire sensibilmente i servizi. (si pensa circa 7/8 milioni di euro) In questa situazione sono a rischio servizi come l’assistenza domiciliare, i contributi per le badanti, per le residenze sanitarie assistite per gli anziani, per i disabili, gli asili nido ecc. Insomma è in discussione l’intero sistema di welfare del comune di Firenze.  L’assessore  Saccardi, insieme all’assessore Falchetti, la commissione bilancio,  i gruppi politici (ciascuno per la propria  parte): tutti  stiamo lavorando per limitare al massimo questa sventura, magari tagliando da altre parti. Ma   la situazione è davvero drammatica.  La regione in questo settore non aiuta, anzi. I quartieri sono stati i primi a lanciare l’allarme. NO a tagli lineari. I servizi sociali non si possono tagliare. Cerchiamo altre economie e troviamo altre entrate ma per favore: non tocchiamo il sociale.

Ricordo quanto scrivevo nel mio “santino” elettorale del 2009 nelle “promesse elettorali”: Mi impegnerò per ……Aiuto economico e sociale alle famiglie in difficoltà attraverso iniziative mirate di sostegno.

A questo sto e stiamo lavorando in questo mese.

NEL 2012 LA NUOVA PIAZZA SAN JACOPINO

Il 9 febbraio 2011 il Sindaco Renzi ha presentato a circa 300 persone il nuovo progetto di rifacimento di piazza san Jacopino che ha suscitato l’approvazione convinta di quasi tutti i presenti. Nuovi spazi, arredo urbano di qualità, cassonetti  interrati, nuove rastrelliere, fermata Ataf “intelligente”. Otto mesi per la realizzazione a partire da ottobre 2011. Da ora fino a ottobre si lavorerà per i sottoservizi: fogne, acqua, enel ecc. Un  caro amico ha proposto di inserire al centro della piazza un manufatto che rappresenti una conchiglia (Simbolo di San Giacomo) che ricordi le radici storiche della piazza. Verrà fatto un bando di gara per giovani architetti e il progetto sarà scelto attraverso un referendum dei ragazzi della scuola Verdi e della scuola Rossini. Mi pare che ci sia da essere davvero soddisfatti.  Le foto della nuova piazza su: www.massimofratini.it

A PROPOSITO DI BERLUSCONI

Non si può tacere quello che sta avvento nel nostro paese. Siamo arrivati a dei livelli davvero insostenibili per normale convivenza civile. Ritengo che sia necessario mandare a casa Berlusconi al più presto. MA NON ATTRAVERSO LE SUE VICENDE GIUDIZIARIE O PER CIO’ CHE COMBINA IN CAMERA DA LETTO. Il Pd non può continuare a sbandierare questi temi e basta. Occorre parlare SOLO di ciò che a noi preme, di qual è il nostro sogno per l’Italia. Solo se le nostre proposte sono credibili possiamo aspirare a tornare alla guida del paese.  Ma allora a Berlusconi si deve perdonare tutto? Assolutamente no! Ma siamo su un piano diverso e forse più delicato: quello della cultura, dell’educazione, del tipo di società che vogliamo.  Il tema in questo caso è: “cosa vogliamo per i nostri figli?”. Riporto uno stralcio di una nota ufficiale dell’Azione Cattolica Italiana del 12 febbraio 2011 che rispecchia davvero il mio pensiero:

“……….Il rischio è che le recenti vicende, che trovano ampio spazio nei media, propongano come desiderabile uno stile di vita per cui «il potere può tutto».  E’ quindi opportuno ricordarci alcuni punti:
NON È EDUCATIVA l’immagine della donna che non ne riconosce e rispetta la dignità, libertà, uguaglianza, e che squalifica al tempo stesso l’immagine dell’uomo,  della sessualità e della bellezza, in cui la persona e il corpo sono ridotti a oggetto da guardare, da possedere, , da scambiare, da sfruttare.

NON È EDUCATIVA l’idea che i giovani e gli adolescenti, per realizzarsi, debbano mettere da parte i propri talenti, seguendo tristi scorciatoie. È difficile costruire un mondo diverso e migliore se l’unico insegnamento trasmesso alle nuove generazioni è quello di cercare ostinatamente i favori del potente ed il commercio di se stessi. È EDUCATIVO, ed importante, valorizzare e dare sempre più spazio ai giovani talenti dello studio, della ricerca, dei mestieri e delle professioni, ai giovani del volontariato e del servizio gratuito agli altri. Scegliamo con consapevolezza quali modelli culturali offrire a tutti.

È EDUCATIVO,  riaffermare il senso della deontologia e dell’imparzialità in professioni, ruoli e responsabilità pubblici ad alto valore civile, fondamentali per la tenuta della democrazia. Per questo
NON È EDUCATIVO coinvolgere nei conflitti giudiziari, mediatici e politici le istituzioni della Repubblica. Siamo ad un passo da un baratro che porterebbe i cittadini a ritenere le istituzioni come parte in causa dei conflitti tra persone e gruppi di potere, e non più come luoghi di tutela.

NON È EDUCATIVA la passività e la rassegnazione dei cittadini, come se il male sia inevitabile e non ci siano comportamenti e mezzi per contrastarlo. È, invece, EDUCATIVO l’esercizio di una cittadinanza attiva e responsabile.
È dunque EDUCATIVO valorizzare il tanto che di buono e costruttivo offre ancora oggi il nostro Paese. Ci sono persone, realtà, istituzioni civili e ecclesiali, scuole e famiglie che ogni giorno si sforzano di trasmettere  queste buone idee e buoni comportamenti per costruire un tessuto di valori positivi e condivisi, per formare ad una vita civile consapevole, per offrire ad adulti e giovani punti di riferimento morali.

Per questo ci appelliamo a tutti i protagonisti delle attuali vicende perché recuperino urgentemente, per il bene del Paese, il senso della misura, del decoro, del rispetto. L’Italia necessita di giovani sereni, coscienziosi e operosi; di adulti sobri, responsabili e aperti. Su italiani come questi si può costruire un domani migliore.”

COSCIENZA CIVILE E RESPONSABILITA’ EDUCATIVA (nota azione cattolica italiana del 12 febbraio 2011)

NASCE A FIRENZE IL COLLEGAMENTO SOCIALE CRISTIANO

Il 21 febbraio a Firenze , alla presenza di Mons. Simoni  vescovo di Prato nasce il gruppo  fiorentino del CSC. L’impegno, l’entusiasmo e la tenacia dell’amico Marco Parrini hanno reso possibile questo importante avvenimento. Coloro che sono interessati allo studio e alla diffusione della Dottrina sociale della chiesa non possono mancare.

Fatemi sapere la vostra.

In alto i cuori

Massimo Fratini

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