7 thoughts on “Il riposo, la festa sono beni importanti per tutto l’uomo

  1. Giù le mani dall’Uomo!
    Purtroppo siamo ancora a discutere su “chi” sia l’uomo, o forse – stando a certe prese di posizione – si dovrebbe dire “cosa” sia l’uomo. Ed è paradossale che una questione antropologica di questa natura si ponga all’interno del Partito Democratico, che dovrebbe difenderci dalle derive economicistiche della destra liberista, avvezza a identificare lo sviluppo con l’aumento della ricchezza e la libertà con la libertà di lavorare e di consumare.
    Per fortuna noi sappiamo che l’Uomo è molto di più della sua dimensione economica, che il suo orizzonte non è quello della fabbrica e del supermercato, che – anzi – il suo valore e la sua dignità risiedono soprattutto nella sua capacità di relazionarsi con gli altri uomini e le altre donne, condividendo con loro pensieri, emozioni, valori, sentimenti, con la sua capacità di dare e ricevere amore.
    Grazie, signor Sindaco, di averci lasciato 3 giorni all’anno per questi dettagli.

  2. Caro Massimo,
    concordo in pieno con la presa di posizione tua e di colleghi del Consiglio comunale in merito alla questione della festa del 1° maggio lavorativa.
    Non solo ritengo che sia una conquista da esaltare in periodi bui e di lacerazione, specialmente all’interno del mondo sindacale e politico, ma anche perché vista la deriva iperautonomista e settaria in atto (leggere articolo sui calendari della Provincia di Padova -a maggioranza leghista- che ha bellamente escluso la festa del 25 aprile e del 1* maggio) occorre ribadire il diritto dei cittadini e lavoratori a festeggiare le proprie vittorie.
    Non mi limiterei alle citate date, ma sull’onda del tuo scritto circa il parossismo frenetico del consumismo, mi chiedo se fosse veramente necessario lavorare per molti addetti ai supermercati anche il giorno dell’Epifania?
    Siamo ridotti così male da non poter fare a meno della quotidianità della spesa?
    Non sarà che il supermercato o l’ipermercato sono diventati sostitutivi della famiglia, della parrocchia o del ritrovo fra amici al circolo?
    Sarà compulsione per gli acquisti o lavaggio del cervello?
    Con affetto
    Giovanni Russo

  3. Giù le mani dalle feste e dall’uomo; i negozianti consulteranno democraticamente i dipendenti per chieder loro se vogliono o meno lavorare durante le feste? Non credo proprio, allora, se proprio hanno necessità di aprire ci stiano loro al negozio… La festa, da qualsiasi punto di vista la si guardi, religioso o laico, è un momento di condivisione di valori con i propri cari o gli amici, non ci può essere niente di superiore. Come fanno le banche e gli uffici postali a star chiusi durante le feste? E’ solo questione di come si impostano le cose, si può fare a meno dello shopping festivo: se non si aprono i negozi, questo non impedirà ai consumatori di consumare, si organizzeranno negli altri giorni! Basta tener chiusi i centri commerciali esattamente come i negozi del centro, sempre, tutte le feste! e il gioco è fatto: prima era così e l’economia andava meno a rotoli di adesso!

    • io sono credente, mio mtario non e8 cattolico ma la scelta di non avvalersi per nostra figlia e8 stata presa di comune accordo perche8 io non mi fido degli insegnatni di religione! come per tutte le materie, ce ne sono di bravi e di allucinanti ma non mi andava di rischiare.

  4. Magnifico; é difficile collegare fantasia e realtà nella fantasia, nella vostra, pare che sia possibile.

  5. Salve a tutti.
    Lascio qui un commento sul tema.
    Credo che nelle nostre vite il grande problema sia riuscire ad essere concentrati: corpo, cuore e testa presenti a quello che facciamo.
    Per farlo abbiamo bisogno di regole e disciplina personale. Se la seconda dobbiamo imporcela per far sì che i benemeriti strumenti di comunicazione di oggi non ci trasformino in delle loro appendici, per le nostre vite in generale la Domenica ha un ruolo determinante per dare ordine.
    Certo ci sono servizi, come quelli turistici, nei quali è irragionevole chiedere una sosta nei giorni festivi, ma ci si può comunque organizzare per riuscire a fare a meno di comprare il latte o un paio di mutande.
    Andare avanti su questa strada di parificazione delle giornate favorisce i grandi gruppi commerciali a discapito dei piccoli negozi, ci umilia togliendoci l’esercizio dell’organizzazione, tende ad amplificare la pericolosa deriva che ci vede sempre più consumatori e sempre meno produttori.
    Ciao
    andrea

  6. Spero che non sia tempo perso quello che ti occorrerà a leggere o concellare queste poche parole.

    Per prima cosa ti saluto con piacere.

    Mi sembra che il tuo impegno in politica sia notevole, complimenti e tieni duro, al di la delle idee che non sempre collimano con le mie.
    Non voglio dare consigli, ma ricorda che in nessun caso (politica, economia, lavoro…….) il ricatto è accettabile, anche se è dura dissentire, come nel caso Metalmeccanici/Marchionne.

    Dal tuo impegno, da quello che dici e dalle citazioni non mi sembri troppo lontano.

    Mi fa piacere che nonostante tutto non nascondi di essere “ferroviere”.

    Il Fantozzi amico è il ferroviere vero??? In questo caso è altro punto a tuo favore, sarebbe stato troppo semplice citare un personaggio magari di grosso calibro.

    In quanto ai gobbi è proprio vero, sono um’altra cosa…….!!!!

    Ciao
    Leopoldo

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