Perché la politica

Se ripenso al mio impegno in consiglio comunale, scopro che sono state  molte le occasioni in cui ho potuto dare il mio contributo al bene comune.

Il lunghissimo e interminabile lavoro in piazza san Jacopino bloccato per mesi a causa del patto di stabilità, le tante assemblee per la raccolta differenziata che ha portato in pochi mesi al 78% di differenziata, , l’impegno per il nuovo regolamento per l’assegnazione degli impianti sportivi, per la riduzione delle tariffe delle mense dei ragazzi meno abbienti, la promozione dell’affido familiare, l’impegno nel carcere minorile,  l’emendamento che a portato un milione di euro a sostegno degli sfrattati,  le battaglie per il cimitero dei feti e per la chiusura dei negozi il 1° maggio.  E poi , da presidente della commissione bilancio, lo studio e l’attenzione ai “conti in ordine”. Non abbiamo mai avvallato provvedimenti che prevedessero coperture rischiose o  -peggio-  negative per chi ha meno. La lotta alla rendita, i servizi alla persona, il sostegno dei più deboli, la promozione della cultura sono sempre state le linee guida della mia azione politica. Mi sono entusiasmato nel lavorare a progetti, concreti, precisi, incisivi. Ma anche nel partecipare all’elaborazione delle grandi scelte strategiche per la città.

Al centro della mia azione politica ci sono sempre stati due fari: il sostegno dei più deboli e la promozione della famiglia   . Ripartire dagli ultimi per acquisire tutti un nuovo stile di vita.

Ho rimpianti? – Si qualcuno. Non sempre si riesce a fare il massimo. Ma l’impegno e l’entusiasmo non sono mai mancati.

Adesso si parte con una nuova campagna elettorale per Dario Nardella sindaco.

Conosco Dario dal 2005, quando collaboravamo insieme nello scrivere il regolamento per l’assegnazione degli impianti sportivi. Lui presidente di commissione, io resp Sport del Quartiere 1. Ho da subito apprezzato la sua serietà, la sua capacità di ascolto  la sua competenza.

Sento davvero mio lo slogan che ha scelto Dario  per la sua campagna elettorale “Firenze più di prima”. Più di prima l’impegno. Più di prima i progetti. Più di prima l’entusiasmo. Più di prima l’attenzione agli ultimi. Più di prima il sostegno alla cultura, ai senza lavoro, agli sfrattati, ai commercianti, alle speranze dei giovani.

Non COME prima, ma PIU’ di prima.

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