FRAMMENTI 36 – 24 novembre 2011

La politica torni a servire chi l’ha eletta

Dietro l’idea dei diritti acquisiti si nasconde un grande inganno… Se il diritto acquisito è quello del pensionato che prende 500 euro al mese, io quel diritto non solo lo difendo fino in fondo, ma lo ribadisco tute le mattine.   Voglio capire però se un diritto acquisito  ce l’ha anche il commesso della Camera o del Senato che guadagna 120.000 euro all’anno e che nel mentre fa costare la politica e la rende così distante e poco credibile. Devo dire a Simone, che è mio figlio e che ha 16 anni …..  che i diritti per essere tali devono essere affermati. Il diritto al lavoro è affermato nella costituzione, ma poi va reso esigibile,  va reso vero,  va reso concreto, altrimenti quello diritto non è. …..

Se fossi presidente del consiglio comincerei a intendere la politica un po’ come quando facevo l’educatore dei ragazzi in parrocchia; quando li portavo in campeggio. E quando li porti in campeggio e gli fai fare una gita in montagna tu non ti metti davanti,  perché così li perdi tutti, e non ti preoccupi di arrivare primo, ma ti metti in fondo. Se voglio chiedere al paese di aumentare il passo e di fare di più, il primo che aumenta il passo è quello in fondo perché sostiene la comitiva. Io penso che non si può continuare a dire le cose e a non farle. Continuare a interpretare le battaglie (lo dico anche a noi del centro sinistra) e poi solo pochi mesi fa proporre in parlamento una legge per il raddoppio del finanziamento pubblico ai partiti, vuol dire mettersi davanti e non mettersi dietro . La politica torni a servire chi l’ha eletta.

(Matteo Richetti presidente consiglio regionale Emilia Romagna)- ultimo intervento al Big Bang-Leopolda 2011.

 

Mi ha colpito molto questo intervento di Richetti. Ripartire dagli ultimi. Farsi carico dei problemi di chi è più debole non è una scelta demagogica o simbolica, è il modo di tenere insieme una comunità. La politica come servizio ha a cuore soprattutto le “istanze della povera gente”. Mi pare molto bello e stimolante pensare  con Richetti che chi è in fondo deve spingere chi è davanti affinchè TUTTI si possa avanzare.

La riflessione sulle fragilità e debolezze mi porta ad aprire una riflessione articolata per punti.

 

L’osservatorio  Caritas

Il presidente della Caritas cittadina Alessandro Martini ormai da vari anni sta gridando a gran voce che le nuove povertà non sono più quelle degli immigrati, dei senza fissa dimora, dei poveri “storici”. Queste –consentitemi la licenza- sono le vecchie povertà. Adesso sempre più famiglie “normali” si rivolgono ai centri di ascolto e alle mense.  Magari anche famiglie che sono proprietarie di case, ma che, a causa della perdita del lavoro, o anche semplicemente per una spesa imprevista o una malattia, non ce la fanno a mettere in tavola il pranzo per i figli.  Le famiglie non possono più risparmiare, non possono tutelarsi di fronte agli imprevisti. Le mense della Caritas erogano circa 600 pasti al giorno (quasi raddoppiati in tre anni) . Basta andare un giorno a vedere queste tavolate per rendersi conto che non ci sono solo marginali storici o stranieri, ma quanti italiani! Quanta gente comune! “Tante, troppe famiglie stanno precipitando sotto la soglia di povertà “ – grida forte Alessandro -

 Gli sfratti

Nel 2008 nel comune di Firenze si effettuavano 30/40 sfratti al mese. Nel 2011 ne vendongo fatti circa 70 al mese. E’ una vera emergenza sociale. Dove vanno queste persone? I più per la strada o in carico alle strutture assistenziali della caritas o del comune. Molti di questi sfratti sono per “morosità incolpevole” a causa della perdita del lavoro del capo famiglia o per qualche disgrazia familiare.

 Save the children

Nell’atlante dell’infanzia pubblicato nei giorni scorsi da Save the children  si rileva che circa 68.000 bambini sono a rischio povertà in Toscana. Oltre un terzo delle famiglie con figli non può permettersi neanche una settimana di ferie. Circa il 6% delle famiglie con figli in toscana dichiara di fare un pasto adeguato solo ogni due giorni e di non avere soldi a disposizione per eventuali cure mediche. A questo aggiungiamo che  in toscana ci sono 182 persone over 65 ogni 100 minori.  La popolazione sta invecchiando e le politiche di welfare dovranno occuparsi sempre di più di un Italia che sta invecchiando, lasciando indietro gli altri.

 Allarme 2012: minori risorse da spendere. 1.500 famiglie a rischio

Il 2011 è stato un anno nero  per il welfare a Firenze. Il comune è riuscito bene o male a mantenere standard di assistenza accettabili, razionalizzando la spesa ed   erogando denari propri a fronte di minori trasferimenti per il sociale da parte di stato e regione . Ma queste risorse certamente non basteranno  nel  2012. Facciamo un po’ di conti.  Nel 2011 la regione ha tagliato i soldi per i contributi badanti che non possono più essere erogati (e ci sono oltre 1.500 famiglie in lista di attesa). Il prossimo anno la regione  taglierà 2,3 milioni per il sociale. Di questi 1,3  milioni erano per il contributo affitti. Questi contributi hanno consentito alle famiglie con problemi temporanei di superare periodi di difficoltà ed evitare gli sfratti. Sono 1.425 famiglie. Se non si interviene subito, nel 2013 i 70 sfratti al mese di quest’anno saranno triplicati. Avremo un allarme sociale davvero devastante.  La regione ha poi tagliato i contributi sanitari per le RSA che porteranno un aumento delle rette per circa 200 euro al mese.

Con i tagli che imporrà il governo, riusciremo ancora a mantenere i 5 milioni all’anno che si spendono per l’assistenza domiciliare o i 38 milioni per gli asili nido? Potremo continuare a mantenere i 7,8 milioni per le RSA? Il comune di Firenze spende ogni oltre 100 milioni per il welfare comunale. Ce lo potremo ancora permettere?  Con i numeri che si intravedono, prevedo che nel 2012,  1.500 FAMIGLIE ANDRANNO AL DI SOTTO DELLA SOGLIA DI POVERTA’

 La proposta

Appare chiaro che la situazione è drammatica ma……. potrebbe peggiorare.

Occorre maggiore rigore ed efficienza nel programmare la spesa, evitando gli sprechi e razionalizzando dove è possibile. Ma dopo aver razionalizzato, dopo aver efficientato tutto il possibile, rimane il problema: e ora che si fa? Certamente il comune da solo non può farsi carico di questa vera e propria emergenza sociale. Occorre mettere in campo davvero LA POLITICA. Occorrono scelte di campo coraggiose a tutti i livelli. Occorre chiarire bene che tipo di società vogliamo. Quella dei poteri forti e dei servizi super efficienti e destinati a pochi, oppure una politica solidale che cammina con il passo degli ultimi?

Io , nel mio piccolo faccio una proposta concreta.

Il comune di Firenze potrebbe aumentare lo 0,1% di irpef alle fasce di redditto più alte in modo da poter strutturalmente incassare circa 3 milioni di euro l’anno. In soldoni: chi guadagna oltre 50.000 euro l’anno dovrebbe pagare circa 20 euro. In tal modo si potrebbe istituire un CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ da indirizzare direttamente a contributi affitto, a contributi badanti , a sostegno delle famiglie che hanno i nonni nelle RSA, al sociale allargato.

Quest’idea  non risolverebbe tutti i problemi.. ma chi ben comincia…..

  SCRUTATORI AVANTI

ENTRO IL 30 NOVEMBRE chi vuole iscriversi all’albo degli scrutatori del comune di Firenze me lo faccia sapere e vi dirò come fare. Affrettatatevi

 

IL PD DEL GALLUZZO IL 2 DICEMBRE

Vi segnalo questa splendida iniziativa del circolo Pd del Galluzzo.

Il 2 dicembre orario 18,00/23 ci sarà un incontro formativo dal tema: Educare la politica (se ci fosse un’educazione di popolo) E’ un laboratorio. Un’esperimento interessantissimo curato da un formatore veramente bravo: Giuseppe Tondelli. Vi aspetto.

 Duc in altum

 Massimo Fratini