FRAMMENTI 39

FRAMMENTI N° 39

22 Febbraio 2012

QUANDO L’IDEOLOGIA SUPERA IL BUON SENSO (SECONDA PUNTATA)
In merito all’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili riservata a tutti gli enti non commerciali, il Presidente del Consiglio e Ministro dell’economia e delle finanze Mario Monti ha comunicato al Vice Presidente della Commissione europea, Joaquin Almunia, la sua intenzione di presentare al Parlamento un emendamento che chiarisca ulteriormente e in modo definitivo la questione, sulla base dei seguenti criteri:
- l’esenzione fa riferimento agli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un’attività non commerciale;
- l’abrogazione di norme che prevedono l’esenzione per immobili dove l’attività non commerciale non sia esclusiva, ma solo prevalente;
- l’esenzione limitata alla sola frazione di unità nella quale si svolga l’attività di natura non commerciale;
- l’introduzione di un meccanismo di dichiarazione vincolata a direttive rigorose stabilite dal Ministro dell’economia e delle finanze circa l’individuazione del rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali esercitate all’interno di uno stesso immobile.
Il Presidente Monti auspica che l’iniziativa del Governo permetta alla Commissione europea di chiudere la procedura aperta nell’ottobre 2010.

 (Comunicato Ufficiale del governo Monti del 15 Febbraio 2012)

Dopo questo comunicato si è scatenata una vera e propria bagarre su tutti i media nazionali. Dopo una settimana – finite le polemiche – tento di ritessere le fila di un ragionamento.

 Nell’enciclopedia Treccani al termine “basito” si legge: sentirsi venir meno, svenire, sentirsi attonito, impietrito.  Ecco come mi sono sentito leggendo i giornali e ascoltando i TG nei giorni successivi al comunicato. “La chiesa finalmente paga il dovuto”, “ici e chiesa, assist dell’europa e Monti chiude la partita” “ici e chiesa: il plauso della UE” “i comuni: gettito da 600 milioni” e  il più bello di tutti quello di Repubblica: “un emendamento per far pagare l’ici agli immobili della chiesa” … E’ giusto che la chiesa cattolica paghi per gli immobili commerciali. Giustissimo. Ma…. La paga già.
Non occorre scomodare la Pira (amo la verità che è come la luce) per poter dire che siamo di fronte a una imponente manovra di mistificazione della verità. Bastano alcuni titoli a effetto. Basta sapere che la chiesa cattolica “finalmente” pagherà. Evviva (nessuno poi legge il contenuto e approfondisce il tema). Si chiamano politici a commentare il titolone e poi si allarga il campo e non si capisce più niente. Se ne parla per qualche giorno. Poi tutto passa nella marmellata mediatica che non consente di far fermare l’anima e le idee. Cosa rimane dopo? Solo il titolone: viva lo stato laico. Viva Monti che fa pagare “solo” la chiesa. Poi scavi un attimo (basta leggere i testi e non fermarsi ai titoli) e scopri che la realtà è molto più complessa e diversa.
Tutto il casino mediatico che è venuto fuori in questi giorni deriva ESCLUSIVAMENTE , ripeto: ESCLUSIVAMENTE dal testo INTEGRALE che ho riportato all’inizio.  Ognuno può leggerlo attentamente e farsi un’idea.
Quello che si è letto sui giornali è il commento a questo testo. NIENT’ALTRO CHE QUESTO.  Ci saranno nelle prossime settimane i provvedimenti legislativi che tradurranno in legge gli intenti espressi. Ebbene, parafrasando Gramsci anch’io sono e voglio essere un uomo di parte. L’essere di parte non mi esime dall’essere una persona libera, uno che pensa con il proprio cervello. Allora, dopo aver letto il testo integrale del comunicato, ho elaborato le seguenti riflessioni:

1.    Non si parla mai di chiesa cattolica, ma di “tutti gli enti non commerciali” . Ricordo che gli immobili della chiesa sono solo una piccola parte (mi risulta meno del 10%, ma devo verificare)
2.    Si annuncia di voler sopprimere la norma (introdotta da Berlusconi nel 2006) che consentiva di rendere esenti alcuni immobili grazie “alla attività prevalente dell’ente gestore”. L’unico criterio sarà la tassazione della frazione di unità dove realmente si svolge l’attività commerciale.
3.      La vera novità di questo comunicato è che – finalmente – si annuncia l’introduzione di un meccanismo che consenta di risolvere i casi dubbi individuando un rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali esercitate all’interno di uno stesso immobile

Proviamo a fare degli esempi. La cappella situata all’interno di un albergo commerciale gestito da una società a fini di lucro, oggi paga l’ICI (contrariamente a quello che normalmente si sente dire), domani no.  Il piccolo bar di una società sportiva senza fini di lucro oggi non paga l’ICI, domani SI.

Le case del popolo gestite da enti non commerciali ( più di un centinaio in toscana) domani pagheranno l’imu sulla porzione di fabbricato dove si fa commercio. Tutte le altre ( la gran parte) gestite da una società commerciale che pagano l’ICI per l’intero immobile, potranno defalcare dalla tassa  le sale a usi sociali

Insomma: chi deve pagare l’IMU la paga oggi e la pagherà anche domani, senza sconti. Chi fa opere sociali o di beneficienza non paga oggi e non pagherà domani. Se un ente non commerciale ha dei guadagni dalle attività che svolge è giusto che paghi tutte le imposte previste. Ma se svolge, senza lucro, attività a servizio dei cittadini va rispettato e , se possibile agevolato. Il decreto Monti aiuterà a salvaguardare questa impostazione. Ritengo che gli indirizzi contenuti in questo comunicato siano opportuni, equi e assolutamente condivisibili. Nel mio piccolo cercherò di sostenerli.

Ma allora perché questa pervicace insistenza nel pretendere che la notizia riguardi solo la chiesa, il concordato, il vaticano? Non lo so. Non mi interessa. Non mi interessano le polemiche fra la gerarchia ecclesiastica e i laicisti del momento, fra il vaticano e lo stato, fra la CEI e il governo. A me interessa solo che i cristiani  possano essere considerati cittadini come gli altri, senza privilegi da richiedere o da pretendere. Non mi piace la gogna mediatica nei confronti di chi cerca di vivere il vangelo nella quotidianità  e che si trova nel calderone di una chiesa supposta “aristocratica” e lontana dai problemi veri della gente.

UNA MIA PROPOSTA POLITICA
Rimane però un problema di cui si parla poco. Ma quanti sono questi immobili non commerciali? Quali sono? Il catasto non è affidabile (anche perché le situazioni cambiano in continuazione). Chi è esentato non deve denunciare l’immobile. Si continua così a rimanere nell’indeterminatezza. Manca un’anagrafe degli immobili Nei prossimi giorni presenterò una mozione in consiglio comunale che richiederà l’obbligatorietà della dichiarazione IMU ANCHE DA CHI E’ ESENTATO AL PAGAMENTO. E’ un’operazione di trasparenza urgente e necessaria.  Pensate a quanti immobili ci sono della chiesa, delle ferrovie, dell’enel, dell’inpdap ecc..  Se il comune avesse davvero a disposizione il censimento completo degli immobili potrebbe fare una gigantesca azione di recupero dell’illegalità e dell’evasione. Io ci provo. Poi vi farò sapere

VIA CRAXI O VIA FALLACI?
Ne consiglio comunale del 21 febbraio, si sono votate alcune mozioni che chiedevano l’intitolazione di strade ad alcuni personaggi. Anche qui molto polverone mediatico e poco arrosto. Infatti l’intitolazione delle strade è prerogativa del sindaco. Punto. Le mozioni di indirizzo servono solo per la polemica politica. Ma tant’è. Rendo conto del mio voto. Oriana Fallaci: favorevole (è stata pur sempre una grande fiorentina, anche se non tutto il suo pensiero era condivisibile, ma trattasi di persona coerente e sincera) Bettino Craxi: Contrario ( può essere stato anche un grande statista. Lo dirà la storia. A me è parso un fuggiasco condannato in contumacia). Bobby Sands: favorevole ( è morto portando alle estreme conseguenze lo sciopero della fame). Giorgio Spini  e Orazio Costa : Favorevole

CARNEVALE IN CARCERE
Oggi con altre 25 persone siamo stati al carcere minorile  di via degli orti Oricellari a festeggiare il carnevale insieme ai ragazzi. Cenci, frittelle e dolci ci hanno permesso di passare un pomeriggio indimenticabile. Nelle tre ore di visita abbiamo potuto toccare con mano la mole dei problemi e l’immensità e la bravura degli operatori. Un ragazzo straniero, fra i tanti, mi ha  raccontato la sua storia. Credo che farò fatica ad addormentarmi stasera.
Ci siamo presi l’impegno di avviare delle corrispondenze epistolari con qualcuno di loro, di tornare con piccoli tornei di calcetto e di basket, ma soprattutto di acquistare il gelato artigianale fatto dai ragazzi. E’ buonissimo. E’ un’attività che va incentivata. Pensate che un ragazzo del carcere è stato assunto da una famosa gelateria di Firenze. E’ possibile poi acquistare bici usate o cornici per quadri.  Chi fosse interessato me lo faccia sapere. Abbiamo promesso di tornare.

In alto i cuori

Massimo Fratini

FRAMMENTI N° 38

4 Febbraio 2012

ESENZIONE ICI: DIRITTO O PRIVILEGIO?

La storia di un malinteso, Il 30 gennaio 2012 il Consiglio comunale di Firenze ha affermato un principio “importante”: è’ l’ora di finirla con i privilegi della Chiesa. Basta con la politica delle esenzioni. Siamo uno stato laico e quindi la Chiesa deve pagare l’ICI. Lo ha fatto con 19 voti favorevoli 13 contrari e 2 astenuti. Per affermare questo principio si è votato una mozione (le mozioni hanno solo valore di indirizzo) che titola testualmente: “Abolizione esenzione ICI per gli immobili di proprietà degli enti religiosi e non profit di natura commerciale”. Come sappiamo, la legge 222/1985 recita: L’esenzione ICI spetta agli immobili “destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative o sportive, nonché delle attività di religione o di culto”. Quindi, udite udite, gli immobili di natura commerciale pagano GIA’ l’ICI. E’ stata approvata una mozione che non può avere effetto perché chiede una cosa che è già realizzata. Se una parrocchia, poniamo, possiede una pensione, un negozio o una libreria, paga l’Ici fino all’ultimo centesimo, anche se i suoi utili vengono reinvestiti a fin di bene. Abbiamo chiesto inutilmente di redigere una nuova mozione finalizzata a rintracciare e sanzionare chi commette abusi. Su questo tema ci deve essere il massimo impegno da parte di tutti. Abbiamo chiesto di riformulare meglio il concetto di esenzione, di rivedere il dispositivo finale, in modo da non scrivere cose inconsistenti. A nulla sono valsi i nostri appelli. Ordine di scuderia: la mozione andava votata così com’era. E’ stato detto chiaramente negli interventi che l’intento era ben altro. Si mirava a colpire i “privilegi” della Chiesa e degli enti no-profit. Basta con le esenzioni, chiediamo al governo di toglierle. Ora, a parte che il consiglio comunale non può rivolgersi direttamente al governo, ma non si è considerato che così rischia di venir meno il principio di sussidiarietà, che si colpiscono opere assistenziali indispensabili per i comuni in questo tempo di ristrettezze economiche (lo ha detto l’assessore Saccardi). Rispettiamo il voto della maggioranza, ma non lo condividiamo nel metodo e nemmeno nel merito. La pretestuosa campagna laicista che sta sollevando un gran polverone al grido di “stop ai privilegi del Vaticano” sta aggredendo quel poco di protezione sociale che è rimasta in piedi in Italia: ospedali, scuole per l’infanzia, oratori, doposcuola per i bambini indigenti, associazioni sportive, mense dei poveri, centri di accoglienza, case famiglia. A chi giova non lo sappiamo, ma, per quello che può servire, abbiamo votato contrario alla mozione.

(Enrico Bertini, Andrea Borselli, Massimo Fratini, Michele Pierguidi, Salvatore Scino – Consiglieri comunali del Partito Democratico – Intervento apparso su Toscana Oggi n° 5 del 5 febbraio 2012.)

 

La mozione di cui si parla era stata presentata alla fine del 2010: circa un anno e mezzo fa. Era stata assegnata alla commissione bilancio di cui sono presidente. Non ho mai analizzato il testo in commissione perché era palesemente errato. Chiedeva infatti una cosa che non esiste: l’abolizione di una esenzione che era già stata abolita. A più riprese ho invitato verbalmente il presentatore a ritirarla, a riscriverla, oppure a presentarne un’altra che condannasse gli abusi e gli eccessi in modo da perseguire chi se ne approfitta. Niente. Non ho ottenuto risposte. Nel frattempo ho fatto domande, indagini, verifiche e ho scoperto una cosa sconvolgente: la chiesa diocesana, le case del popolo, le associazioni sportive o di volontariato, quando utilizzano fondi a fini commerciali, PAGANO L’ICI. Questa straordinaria scoperta mi ha consentito ad esempio di verificare che la chiesa di Firenze paga oltre 100.000 euro l’anno di ICI al comune di Firenze (di cui oltre 10.000 per il convitto La Calza). In consiglio comunale, insieme ad altri consiglieri del PD, ho fatto di tutto per far ritirare o rivedere il testo. I colleghi, non hanno capito che non si voleva “addolcire” il testo, ma semplicemente evitare che si facesse una brutta figura lasciando immune da critiche chi commette abusi. A un certo punto della discussione qualcuno ha “dettato la linea” dicendo che andava votata così com’era. La mozione è passata. La frittata era fatta. Del PD solo Fratini, Scino, Borselli, Bertini e Pierguidi hanno votato contro. Ma la storia non finisce qui. Il giorno dopo io e Scino ci siamo fatti promotori di un testo articolato che spiega bene le nostre ragioni. Il testo, intitolato: “quando l’ideologia batte il buon senso” viene integrato e sottoscritto da 11 dico 11 consiglieri del PD. Fortunatamente qualcuno ha capito di aver fatto un errore nel votare la mozione. Evviva. Meglio tardi che mai. Qui trovate il testo integrale: http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-2_2_1-Ici+e+immobili+degli+enti+religiosi%2C+%22Quando+l%27ide.html?cm_id_details=60978&id_padre=4473

Mipiacerebbe sapere la vostra : massimo@massimofratini.it .

Sul tema dell’ esenzione ICI ritengo valide le argomentazioni di mons. Crociata segretario generale della CEI (ha sostituito in questo incarico mons. Betori) che in una conferenza stampa, il 26 gennaio scorso, si è detto disponibile, in questo periodo terribile della finanza italiana ad accettare riduzioni alle esenzioni – nessun atteggiamento di riserva o contrarietà – ha detto testualmente. La chiesa è pronta a collaborare con lo Stato per «una legislazione sempre più puntuale», se è per «salvaguardare le fasce più deboli della popolazione». Crociata ha rinnovato quindi la «volontà dei vescovi italiani di osservare le leggi, così come lo Stato le formula». E ha voluto precisare che l’Ici «è una materia di tipo unilaterale, non è materia concordataria: è una legge dello Stato che tocca e interessa tutto l’ambito del non profit, che va ben al di là dei confini ecclesiali». Infine una domanda: ma perché non si ha la volontà di cercare chi commette abusi rispetto alla legge attuale? I radicali ultimamente a Firenze hanno scovato – a detta loro – 29 strutture ricettive non in regola. Perché al di là della propaganda politica non si ha davvero il coraggio di indagare su tutte le strutture della chiesa, del volontariato, dello sport, delle case del popolo per scovare e perseguire eventuali abusi? O si è ingenui o in malafede. Lo scopriremo solo vivendo!

- OVVIA- SONO PARTITI ILAVORI DI PIAZZA SAN JACOPINO

Finalmente sono partiti i lavori. Su questo tema mi sto impegnando molto. Speriamo a fine settembre di poter inaugurare la nuova piazza. Come sapete, c’è l’idea di mettere al centro della rotonda una statua raffigurante la conchiglia del pellegrino come ricordo di San Giacomo (santo da cui prende il nome l’intero rione). Un gruppo di cittadini sta organizzando per il giorno dell’inaugurazione una marcia/pellegrinaggio a Pistoia per ricordare san Giacomo. Notizie prossimamente. Per che vuole saperne di più visitate il blog dell’amico Marco Zecchi: http://nonsolosanjacopino.blogspot.com/

INIZIATIVA “BUON NATALE A UN CARCERATO” (seguito)

La situazione nel carcere fiorentino di Sollicciano è sempre terribile. Anzi sta peggiorando e degradando sempre di più. Due suicidi dall’inizio dell’anno. Situazioni di sovraffollamento intollerabili. Un giorno qualcuno chiederà conto a tutti noi come mai non abbiamo messo in pratica questa straordinaria e impegnativa opera di misericordia: occuparsi dei carcerati. Nel numero scorso di Frammenti ho lanciato l’iniziativa di collaborare con il carcere minorile. Tre le piste possibili: iniziare una corrispondenza epistolare con un ragazzo, comprare i gelati prodotti dal laboratorio di gelateria, andare a visitare i carcerati. Qualcuno si è fatto vivo rispondendo all’appello. Ma sono ancora pochi. Servono altre adesioni. Mi raccomando è importante. Per iniziare questo cammino, vi segnalo che il giorno 21 febbraio dalle 15,30 fino alle 17,30 visiterò il carcere minorile di via degli Orti Oricellari (angolo via della scala) con un gruppetto di persone. Chiunque voglia venire, me lo faccia sapere entro il 14 febbraio. Essendo un carcere, le visite devono essere previste e approvate dalla direzione. Per compilare la lista mi serve il vostro nome, cognome, indirizzo, luogo e data di nascita. I minori non sono ammessi (se non con l’autorizzazione scritta di entrambi i genitori). Serve la carta d’identità. Incontreremo il direttore e Paolo, responsabile dell’area educativa del carcere. Se ci sarà la possibilità incontreremo anche alcuni ragazzi in cortile. Vi aspetto. E’ un’esperienza che non vi lascerà indifferenti. Chi non potesse venire il 21 febbraio (capisco che le 15,30 è un’orario che non tutti si possono permettere) può sempre aderire alle altre idee proposte. A proposito: il 21 febbraio è il martedì grasso. Chi porta un po’ di frittelle e un po’ di cenci?

Vi aspetto in carcere

In alto i cuori

Massimo Fratini

San Jacopino: si parte finalmente

FINALMENTE CI SIAMO:
LUNEDI’ 23 GENNAIO SONO PARTITI I LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA SAN JACOPINO
Come promesso nell’ultima assemblea dei 100 luoghi pubblichiamo  il primo bollettino sullo stato di avanzamento lavori.  Inoltre, qui a lato trovate la calendarizzazione degli interventi.
Il termine dei lavori è previsto per metà settembre. Ovviamente ci aspettano alcuni mesi di disagio, ma con la collaborazione di tutti potremo riuscire a superare le difficolt�
Per aggiornamenti,  segnalazioni, suggerimenti , notizie relativi ai lavori o alla viabilità è necessario avere un contatto “in tempo reale” , perciò :
blog: http://nonsolosanjacopino.blogspot.com
oppure
cell. 3316214886 (Massimo Fratini coordinatore assemblea 100 luoghi san Jacopino )

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MA è giusto o no privatizzare l’ Ataf?

 

Non ero presente in consiglio comunale al momento di votare l’atto di indirizzo

che potrebbe portare alla privatizzazione dell’ Ataf.

Per questo ci tengo a precisare la mia posizione.

Privatizzazione Ataf: anch’io avrei votato sì.

Non ero presente in consiglio comunale lo scorso 22 dicembre a causa di importanti impegni di lavoro, ma se fossi stato presente avrei votato sì come hanno fatto i miei colleghi del Partito Democratico. Sarei entrato  anch’io nella lista dei “proscritti” da epurare, messo alla gogna sui pali dei semafori del centro.  Sento quindi il dovere  di rendere nota la mia opinione.

Il processo che avvia la privatizzazione del ramo gestionale di Ataf , votato dal Consiglio  lo scorso 22 dicembre,  è un evento che, per quanto “sofferto” e “doloroso”, è  inevitabile e necessario per dare all’azienda e ai suoi lavoratori prospettive per il futuro.

L’inevitabilità della scelta della privatizzazione sta (anche se viene poco detto e sottolineato),  nelle leggi di questi ultimi anni che hanno privato i Comuni  della possibilità di continuare ad avere proprie aziende di gestione del trasporto pubblico a cui affidare direttamente i servizi e alle quali  continuare a garantire le risorse necessarie per offrire livelli di servizio commisurati alla domanda dei cittadini a tariffe (cioè a prezzo del biglietto) sostenibili.

Vorrei che si tenesse tutti ben presente che al contrario dell’acqua, materia prima irrinunciabile e insostituibile, i servizi pubblici locali sono per legge aperti al mercato per favorire la concorrenza dei prezzi e sono soggetti a gara pubblica europea.  Fin dal 2000 ATAF svolge i servizi sul territorio, non perché è il braccio operativo dei Comuni soci (primo fra tutti il Comune di Firenze), ma perché ha vinto una gara concorrenziale indetta dalla Provincia di Firenze che è il vero “regolatore” del contratto, delle condizioni del servizio, del prezzo del biglietto e del “passaggio” al gestore  dei finanziamenti “aggiuntivi” dello stato attraverso la regione.

I Comuni hanno dunque perso il “governo” diretto del trasporto pubblico locale. Non solo   non dispongono più delle risorse  “ad hoc”, ma addirittura se operassero ricapitalizzazioni delle società  di gestione ancora di loro proprietà, violerebbero altre leggi (anche comunitarie) che vietano l’erogazione di aiuti pubblici ad imprese che “stanno sul mercato” come è appunto oggi Ataf .   I Comuni non possono fare il mestiere dell’imprenditore. Non possono stare sul mercato e competere direttamente con i privati  perché non possono affrontare i necessari processi di riorganizzazione ed investimento industriale che tali aziende devono intraprendere proprio per essere “competitive” e pronte rispetto alle sfide concorrenziali che le attendono.  Per Ataf e per le altre aziende toscane del tpl questo è ancor più vero alla luce del fatto che la “competizione” si “allarga” e diventa più impegnativa  per effetto dell’affidamento dei servizi che dovrebbe “spostarsi” dal livello provinciale a quello dell’intera regione a seguito della gara unica regionale di prossima uscita. E non è scontato che Ataf vinca la futura gara regionale……..

Ci aspettano tempi terribili. I tagli del governo e della regione sono  e saranno enormi. Si prevedono tagli sui finanziamenti e sui rimborsi/chilometro. Bene fa il sindaco Renzi a lottare per avere maggiori risorse per la peculiarità del territorio fiorentino minacciando di non partecipare alla gara regionale. Ma non possiamo tagliarci fuori. Sarebbe un suicidio.
Se una percentuale cospicua dei lavoratori di Ataf rischierà il posto di lavoro sarà per i tagli dei servizi, non sarà colpa della privatizzazione.  Anzi! Per garantire i posti di lavoro dei dipendenti, per mantenere i servizi ai cittadini a costi contenuti, per sviluppare le capacità produttive di Ataf, esiste una sola strada: prefigurare il passaggio della proprietà  dell’azienda a  veri operatori industriali del settore del tpl  che possono disporre ed impiegare risorse , mezzi, organizzazione e sinergie  d’impresa, per  assicurare la continuità e il rilancio dell’azienda stessa e le positive ricadute che la sua  presenza  ha garantito fin ora e deve continuare a garantire sul territorio,  sull’economia e sull’occupazione locale.

Altri sono i temi sui quali rivolgere le nostre preoccupazioni:  la gara regionale, i rimborsi/Km ridotti all’osso imposti dalla regione, la razionalizzazione del personale, la produttività del lavoro, la correttezza della futura gara, la gestione di Ataf spa dopo la scissione con Ataf gestioni, il coinvolgimento dei sindacati nelle scelte aziendali, la concorrenzialità dell’azienda.  Su questi temi intendo impegnarmi nei prossimi mesi offrendo anche, la dove richiesto, il mio personale contributo.

Massimo Fratini presidente della commissione Bilancio del comune di Firenze

BUON NATALE

 

                             

 

BUON NATALE A UN CARCERATO  (Frammenti 37)

 

Egr Sindaco, Spett. Consiglio comunale

Cogliamo l’occasione per partecipare anche noi a questo consiglio che prevede l’audizione del garante dei detenuti dott. Corleone……………Il sovraffollamento è cronico: senza troppe parole, numeri: su una capienza di 400 posti, siamo in 1100! Scusate la brutalità: un suino ha diritto in allevamento a 6,2 metri quadri a capo, noi ne abbiamo 2,6.

Essere tanti vorrebbe dire avere a disposizione molto più personale del Ministero, prima di tutto guardie carcerarie. Senza di loro non possiamo frequentare tutto ciò che serve al nostro reinserimento nella società che è lo scopo primario della detenzione: la nostra rieducazione ai valori di convivenza e civiltà. Le guardie sono sempre presenti per i nostri spostamenti dentro e fuori dal carcere, per i vari corsi scolastici, per le diverse attività lavorative, alle visite mediche interne e esterne.

Qui in carcere  tutto  si rallenta, si dilata, insieme ai tempi di consegna della posta e dei pacchi. Le cucine devono, con le stesse strutture di  400 persone, cucinare per 1.100 per tre volte al giorno. Tutto diventa difficile, rarefatto , facendoci vivere i giorni, i mesi e gli anni in un’Italia borbonica. E’ questa la nostra rieducazione? O è affidata solo alla buona volontà dei nostri educatori, troppo pochi, pochissimi, a volte unico baluardo davanti a un mare di richieste fondamentali per la nostra vita in carcere e futura, ma che si trasformano in inaccessibili. Le associazioni di volontariato, che ringraziamo per l’impegno, non ce la faranno mai ad assolvere tutte le nostre richieste: siamo tanti e non veniamo da realtà semplici……………(segue un elenco di proposte  precise e dettagliate per  “i politici”)

……….L’impegno attuale degli assessorati alla Sicurezza sociale del comune e della provincia saranno ridotti a causa dei tagli agli Enti locali.  E allora, quali prospettive per noi….? O si attivano degli strumenti  o buttate via le chiavi…………….

 

(5 dicembre 2011: lettera scritta da un gruppo di detenuti del carcere di Sollicciano al consiglio comunale di Firenze)

 

Cari fratelli e sorelle, con grande gioia e commozione sono questa mattina in mezzo a voi, per una visita che ben si colloca a pochi giorni dalla celebrazione del Natale del Signore. Rivolgo un caloroso saluto a tutti,…….. E saluto in modo speciale tutti voi, detenuti, manifestandovi la mia vicinanza. «Ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,36). Queste sono le parole del giudizio finale, raccontato dall’evangelista Matteo, e queste parole del Signore, nelle quali Egli si identifica con i detenuti, esprimono in pienezza il senso della mia visita odierna tra voi. …… La Chiesa ha sempre annoverato, tra le opere di misericordia corporale, la visita ai carcerati. E questa, per essere completa, richiede una piena capacità di accoglienza del detenuto, «facendogli spazio nel proprio tempo, nella propria casa, nelle proprie amicizie, nelle proprie leggi, nelle proprie città»). Vorrei infatti potermi mettere in ascolto della vicenda personale di ciascuno, ma, purtroppo, non è possibile; sono venuto però a dirvi semplicemente che Dio vi ama di un amore infinito, e siete sempre figli di Dio. E lo stesso Unigenito Figlio di Dio, il Signore Gesù, ha fatto l’esperienza del carcere, è stato sottoposto a un giudizio davanti a un tribunale e ha subito la più feroce condanna alla pena capitale. ………………

Giustizia e misericordia, giustizia e carità, cardini della dottrina sociale della Chiesa, sono due realtà differenti soltanto per noi uomini, che distinguiamo attentamente un atto giusto da un atto d’amore. Giusto per noi è “ciò che è all’altro dovuto”, mentre misericordioso è ciò che è donato per bontà. E una cosa sembra escludere l’altra. Ma per Dio non è così: in Lui giustizia e carità coincidono; non c’è un’azione giusta che non sia anche atto di misericordia e di perdono e, nello stesso tempo, non c’è un’azione misericordiosa che non sia perfettamente giusta. …………

……………….So che il sovraffollamento e il degrado delle carceri possono rendere ancora più amara la detenzione: mi sono giunte varie lettere di detenuti che lo sottolineano. E’ importante che le istituzioni promuovano un’attenta analisi della situazione carceraria oggi, verifichino le strutture, i mezzi, il personale, in modo che i detenuti non scontino mai una “doppia pena”; ed è importante promuovere uno sviluppo del sistema carcerario, che, pur nel rispetto della giustizia, sia sempre più adeguato alle esigenze della persona umana, con il ricorso anche alle pene non detentive o a modalità diverse di detenzione. 

Cari amici, oggi è la quarta domenica dell’Avvento. Il Natale del Signore, ormai vicino, riaccenda di speranza e di amore il vostro cuore. La nascita del Signore Gesù, di cui faremo memoria tra pochi giorni, ci ricorda la sua missione di portare la salvezza a tutti gli uomini, nessuno escluso. La sua salvezza non si impone, ma ci raggiunge attraverso gli atti d’amore, di misericordia e di perdono che noi stessi sappiamo realizzare. Il Bambino di Betlemme sarà felice quando tutti gli uomini torneranno a Dio con cuore rinnovato. …..

………Vorrei terminare dicendovi che la Chiesa sostiene e incoraggia ogni sforzo diretto a garantire a tutti una vita dignitosa. Siate sicuri che io sono vicino a ciascuno di voi, alle vostre famiglie, ai vostri bambini, ai vostri giovani, ai vostri anziani e vi porto tutti nel cuore davanti a Dio. Il Signore benedica voi e il vostro futuro!

 

(18 dicembre 2011: Benedetto XVI ai detenuti del carcere di Rebibbia)

 

Sono stato in questi giorni alla chiesa di San Francesco di Fiesole e nella sacrestia ho contemplato gli  splendidi affreschi raffiguranti le 7 opere di misericordia. Mi ha colpito la lunetta “visitare i carcerati”. Mi ha talmente colpito che ho deciso che quest’anno i miei auguri di Natale passeranno attraverso una piccola riflessione sulla realtà del carcere. Del resto se ne è occupata anche l’attualità politica: consiglio comunale e il Papa: visita a Rebibbia.

Gandhi ha lascito scritto “Il livello di civiltà di un popolo si misura dal rispetto che esso nutre per gli animali”. Mi verrebbe da aggiungere: Un detenuto non vale più di un animale? Eppure  le condizioni di vita nella maggior parte dei carceri italiani sono disumane.  Gli istituti di pena, secondo le normative vigenti, dovrebbero svolgere la nobile funzione di riabilitare coloro che si sono macchiati di reati.  Ma non è una vergognosa menzogna?

Le carceri in Italia, salvo rare eccezioni, sono laboratori criminali, in quanto moltiplicano all’ennesima potenza, i germi del male presenti in un uomo che delinque.

Pensiamo a un giovane finito in un istituto di pena per un piccolo furto: l’esperienza del carcere sarà devastante in assenza dei più elementari diritti umani, simile a un girone infernale che lo segnerà per tutta la vita.  I casi di suicidio in aumento sono un inquietante segnale. Come potrà uno Stato che si comporta in questo modo, ottenere rispetto e pentimento da quegli uomini?

 

Mi sono chiesto: cosa posso fare io. Oggi. Qui? Vi faccio una proposta. Perché non convogliamo il nostro buonismo natalizio verso un’opera di misericordia?

Ecco cosa vi propongo per augurarci vicendevolmente BUON NATALE.

 

Come molti di voi sapranno, da  anni collaboro con il carcere minorile IPM Meucci di Firenze (via degli Orti Oricellari). E’ un carcere di ragazzi, di giovani. Aperti alla speranza e al futuro. Spesso vado a trovarli portando iniziative e attività sportive culturali ecc. Conosco tanti ragazzi e vi posso garantire che la voglia di futuro che si respira è impressionante, assieme alla consapevolezza di avere pochi strumenti per costruirsi opportunità vere una volta fuori. Ebbene, parlando con il direttore del carcere, ci sono venute in mente due idee che vi proponiamo:

 

  1. Grazie all’acquisto di nuovissimi macchinari, da qualche mese è attivo all’interno del carcere un laboratorio di gelateria artigianale che serve per professionalizzare alcuni volonterosi ragazzi. Il carcere non ha, non può avere per ovvi motivi,  una rivendita all’esterno (non si può vendere ma solo chiedere un’offerta). Quindi ecco la proposta: quando fate una festa, un incontro, un forum, ordinate qualche chilo di gelato. Ve lo garantisco: è davvero buonissimo e i prezzi……….direi stracciati. (le offerte  vanno direttamente  ai ragazzi). Inoltre il carcere ogni  tanto apre una “piccola rivendita a offerta” in via della scala angolo via degli Orti Oricellari. Mandate una e-mail al direttore fiorenzo.cerruto@giustizia.it  Così sarete inseriti nella mailing list che vi segnalerà le aperture. E poi…. Potete sempre ordinarlo per voi…… il gelato.

 

  1. Questi ragazzi hanno principalmente bisogno di due cose: di imparare a scrivere in italiano, (la maggioranza è straniera o non alfabetizzata) e di aprirsi all’esterno (le poche volte che capita). Per questo chiedo a tutti voi di scrivere una cartolina di Buon Natale e/o Buon anno con dedica ai ragazzi del “Meucci”, (indirizzo: Direttore – IPM Meucci, via degli Orti Oricellari, 18  – 50123   Firenze) segnalando anche la vostra eventuale disponibilità ad entrare in corrispondenza con un ragazzo. Per motivi di privacy il vostro indirizzo non sarà comunicato. Pensate quanto potrebbe essere importante per un ragazzo, prendere carta e penna e raccontare la sua vita. Gli insegnati potrebbero aiutarli. Quindi doppia valenza: imparare a scrivere l’italiano e ricevere calore umano.   I pigri o i diffidenti possono sempre usare l’indirizzo e-mail. fiorenzo.cerruto@giustizia.it L’importante è rispondere a questo appello.

 

  1. Se a qualcuno poi interessasse andare a trovare questi ragazzi di persona, fatemelo sapere. A gennaio organizzeremo una visita e un incontro con le persone coinvolte in questa iniziativa.

 

Auguro a tutti che quest’anno SIA DAVVERO un Buon Natale per voi e per le persone a cui vi rivolgerete attraverso questa “opera di misericordia”. 

 

BUON NATALE  A UN RAGAZZO CARCERATO E  A TUTTI NOI.

 

In alto i cuori

 

Massimo Fratini

FRAMMENTI 36 – 24 novembre 2011

La politica torni a servire chi l’ha eletta

Dietro l’idea dei diritti acquisiti si nasconde un grande inganno… Se il diritto acquisito è quello del pensionato che prende 500 euro al mese, io quel diritto non solo lo difendo fino in fondo, ma lo ribadisco tute le mattine.   Voglio capire però se un diritto acquisito  ce l’ha anche il commesso della Camera o del Senato che guadagna 120.000 euro all’anno e che nel mentre fa costare la politica e la rende così distante e poco credibile. Devo dire a Simone, che è mio figlio e che ha 16 anni …..  che i diritti per essere tali devono essere affermati. Il diritto al lavoro è affermato nella costituzione, ma poi va reso esigibile,  va reso vero,  va reso concreto, altrimenti quello diritto non è. …..

Se fossi presidente del consiglio comincerei a intendere la politica un po’ come quando facevo l’educatore dei ragazzi in parrocchia; quando li portavo in campeggio. E quando li porti in campeggio e gli fai fare una gita in montagna tu non ti metti davanti,  perché così li perdi tutti, e non ti preoccupi di arrivare primo, ma ti metti in fondo. Se voglio chiedere al paese di aumentare il passo e di fare di più, il primo che aumenta il passo è quello in fondo perché sostiene la comitiva. Io penso che non si può continuare a dire le cose e a non farle. Continuare a interpretare le battaglie (lo dico anche a noi del centro sinistra) e poi solo pochi mesi fa proporre in parlamento una legge per il raddoppio del finanziamento pubblico ai partiti, vuol dire mettersi davanti e non mettersi dietro . La politica torni a servire chi l’ha eletta.

(Matteo Richetti presidente consiglio regionale Emilia Romagna)- ultimo intervento al Big Bang-Leopolda 2011.

 

Mi ha colpito molto questo intervento di Richetti. Ripartire dagli ultimi. Farsi carico dei problemi di chi è più debole non è una scelta demagogica o simbolica, è il modo di tenere insieme una comunità. La politica come servizio ha a cuore soprattutto le “istanze della povera gente”. Mi pare molto bello e stimolante pensare  con Richetti che chi è in fondo deve spingere chi è davanti affinchè TUTTI si possa avanzare.

La riflessione sulle fragilità e debolezze mi porta ad aprire una riflessione articolata per punti.

 

L’osservatorio  Caritas

Il presidente della Caritas cittadina Alessandro Martini ormai da vari anni sta gridando a gran voce che le nuove povertà non sono più quelle degli immigrati, dei senza fissa dimora, dei poveri “storici”. Queste –consentitemi la licenza- sono le vecchie povertà. Adesso sempre più famiglie “normali” si rivolgono ai centri di ascolto e alle mense.  Magari anche famiglie che sono proprietarie di case, ma che, a causa della perdita del lavoro, o anche semplicemente per una spesa imprevista o una malattia, non ce la fanno a mettere in tavola il pranzo per i figli.  Le famiglie non possono più risparmiare, non possono tutelarsi di fronte agli imprevisti. Le mense della Caritas erogano circa 600 pasti al giorno (quasi raddoppiati in tre anni) . Basta andare un giorno a vedere queste tavolate per rendersi conto che non ci sono solo marginali storici o stranieri, ma quanti italiani! Quanta gente comune! “Tante, troppe famiglie stanno precipitando sotto la soglia di povertà “ – grida forte Alessandro -

 Gli sfratti

Nel 2008 nel comune di Firenze si effettuavano 30/40 sfratti al mese. Nel 2011 ne vendongo fatti circa 70 al mese. E’ una vera emergenza sociale. Dove vanno queste persone? I più per la strada o in carico alle strutture assistenziali della caritas o del comune. Molti di questi sfratti sono per “morosità incolpevole” a causa della perdita del lavoro del capo famiglia o per qualche disgrazia familiare.

 Save the children

Nell’atlante dell’infanzia pubblicato nei giorni scorsi da Save the children  si rileva che circa 68.000 bambini sono a rischio povertà in Toscana. Oltre un terzo delle famiglie con figli non può permettersi neanche una settimana di ferie. Circa il 6% delle famiglie con figli in toscana dichiara di fare un pasto adeguato solo ogni due giorni e di non avere soldi a disposizione per eventuali cure mediche. A questo aggiungiamo che  in toscana ci sono 182 persone over 65 ogni 100 minori.  La popolazione sta invecchiando e le politiche di welfare dovranno occuparsi sempre di più di un Italia che sta invecchiando, lasciando indietro gli altri.

 Allarme 2012: minori risorse da spendere. 1.500 famiglie a rischio

Il 2011 è stato un anno nero  per il welfare a Firenze. Il comune è riuscito bene o male a mantenere standard di assistenza accettabili, razionalizzando la spesa ed   erogando denari propri a fronte di minori trasferimenti per il sociale da parte di stato e regione . Ma queste risorse certamente non basteranno  nel  2012. Facciamo un po’ di conti.  Nel 2011 la regione ha tagliato i soldi per i contributi badanti che non possono più essere erogati (e ci sono oltre 1.500 famiglie in lista di attesa). Il prossimo anno la regione  taglierà 2,3 milioni per il sociale. Di questi 1,3  milioni erano per il contributo affitti. Questi contributi hanno consentito alle famiglie con problemi temporanei di superare periodi di difficoltà ed evitare gli sfratti. Sono 1.425 famiglie. Se non si interviene subito, nel 2013 i 70 sfratti al mese di quest’anno saranno triplicati. Avremo un allarme sociale davvero devastante.  La regione ha poi tagliato i contributi sanitari per le RSA che porteranno un aumento delle rette per circa 200 euro al mese.

Con i tagli che imporrà il governo, riusciremo ancora a mantenere i 5 milioni all’anno che si spendono per l’assistenza domiciliare o i 38 milioni per gli asili nido? Potremo continuare a mantenere i 7,8 milioni per le RSA? Il comune di Firenze spende ogni oltre 100 milioni per il welfare comunale. Ce lo potremo ancora permettere?  Con i numeri che si intravedono, prevedo che nel 2012,  1.500 FAMIGLIE ANDRANNO AL DI SOTTO DELLA SOGLIA DI POVERTA’

 La proposta

Appare chiaro che la situazione è drammatica ma……. potrebbe peggiorare.

Occorre maggiore rigore ed efficienza nel programmare la spesa, evitando gli sprechi e razionalizzando dove è possibile. Ma dopo aver razionalizzato, dopo aver efficientato tutto il possibile, rimane il problema: e ora che si fa? Certamente il comune da solo non può farsi carico di questa vera e propria emergenza sociale. Occorre mettere in campo davvero LA POLITICA. Occorrono scelte di campo coraggiose a tutti i livelli. Occorre chiarire bene che tipo di società vogliamo. Quella dei poteri forti e dei servizi super efficienti e destinati a pochi, oppure una politica solidale che cammina con il passo degli ultimi?

Io , nel mio piccolo faccio una proposta concreta.

Il comune di Firenze potrebbe aumentare lo 0,1% di irpef alle fasce di redditto più alte in modo da poter strutturalmente incassare circa 3 milioni di euro l’anno. In soldoni: chi guadagna oltre 50.000 euro l’anno dovrebbe pagare circa 20 euro. In tal modo si potrebbe istituire un CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ da indirizzare direttamente a contributi affitto, a contributi badanti , a sostegno delle famiglie che hanno i nonni nelle RSA, al sociale allargato.

Quest’idea  non risolverebbe tutti i problemi.. ma chi ben comincia…..

  SCRUTATORI AVANTI

ENTRO IL 30 NOVEMBRE chi vuole iscriversi all’albo degli scrutatori del comune di Firenze me lo faccia sapere e vi dirò come fare. Affrettatatevi

 

IL PD DEL GALLUZZO IL 2 DICEMBRE

Vi segnalo questa splendida iniziativa del circolo Pd del Galluzzo.

Il 2 dicembre orario 18,00/23 ci sarà un incontro formativo dal tema: Educare la politica (se ci fosse un’educazione di popolo) E’ un laboratorio. Un’esperimento interessantissimo curato da un formatore veramente bravo: Giuseppe Tondelli. Vi aspetto.

 Duc in altum

 Massimo Fratini

 

FRAMMENTI 35 del 10 ottobre 2011

                                                               

FRAMMENTI N° 35

10 Ottobre 2011

 

UN’IMPERATIVO: RENDERE CONTO

 

“Amici consiglieri non andremo da nessuna parte, raccontandoci che le cose vanno male e basta. Che si stava meglio quando si stava peggio. Non andremo da nessuno parte se faremo come quelle generazioni che passano la vita sul bagnasciuga. Che stanno a giudicare, osservare, criticare, valutare i tuffi e le nuotate che fanno gli altri. Stanno lì, tranquilli, al riparo, sicuri, asciutti a teorizzare e osservare senza mettersi in gioco. Talvolta ammirano un tuffo, più spesso invidiano, malignano, dibattono.

Non credo ai professionisti della critica, la cui prima esigenza sembra essere esclusivamente quella di non fare nulla. Sono convinto che oggi il nostro compito, quello della maggioranza che ci sostiene e, spero, anche delle opposizioni, non sia quello di chi osserva, ma quello di chi ci prova. Forse sbagliando, forse esagerando, forse cadendo. Ma comunque sempre pronti, sempre desiderosi di osare e di rischiare, mossi dal coraggio più che dal timore, dall’avventura più che dal tatticismo, dall’entusiasmo più che dal calcolo………………..………………………………………………………..

……………Abbiamo annunciato scelte. Abbiamo chiesto la condivisione e il conforto del consiglio per altri. Abbiamo tenuto sullo sfondo il tema del sogno, perché “ho imparato a sognare” non è solo la colonna sonora della mia campagna elettorale, ma uno scossone forte alla città.  Attendiamo su questo i contributi del consiglio comunale e dei cittadini.

Non mi preoccupa il rischio di sbagliare. Mi angoscia l’idea di non provarci. Mi inquieta la stanca rassegnazione di chi ormai crede che il tempo di Firenze sia il passato.  Questa città, non infinita perché è piccina, è però (anche e soprattutto), una città non finita che può credere ancora nel domani.    Grazie!”

 

(Matteo Renzi conclusione dell’intervento in consiglio comunale del 21/9/2009 sul documento programmatico 2009/2014)

 

Due anni fa Matteo Renzi   in Consiglio comunale presentò il suo programma di mandato, Illustrando nero su bianco le sue idee, le sue aspirazioni profonde, i suoi sogni.  Siamo arrivati a metà legislatura ed è tempo di fermarsi a riflettere su ciò che è stato fatto, sugli errori e sulle cose belle.  Matteo Renzi non è un sindaco banale. Su di lui si è già scritto di tutto. Le opinioni vanno da “demonio” a “santo subito” . Matteo non è accomodante, non accetta compromessi se non è costretto. O lo si odia o lo si ama. Una cosa è certa: ce l’ha messa tutta per realizzare quello che diceva nell’intervento che ho riportato sopra. L’imperativo è  Provarci! Sempre!

Condivido molto di quello che Renzi sta portando avanti a livello nazionale sia nel metodo che nel merito.  Ricambio generazionale, ruolo delle donne, dimezzamento dei parlamentari,  il sorriso che incarna la voglia di fare, un nuovo ruolo del sindacato, la lotta al precariato…. Ecc. Da sempre nel PD si portano avanti queste idee non riuscendo a comunicarle. Matteo riesce ad esprimere concetti  chiari, semplici  e incisivi. Riesce a comunicare come nessun altro oggi in Italia. Sono certo che il ciclone Renzi su Firenze sia già passato e che i primi venti di tempesta  si stiano avvicinando alla capitale. Ben vengano.

E a Firenze? All’inizio del mandato Renzi ripeteva spesso: “O cambio Firenze o me ne torno a casa.” Ebbene dopo oltre 800 giorni diverse cose sono cambiate davvero incidendo anche profondamente nella nostra vita quotidiana: la pedonalizzazione del Duomo, di Piazza Pitti di via Tornabuoni,  lo spostamento di moltissime linee Ataf,   la pulizia delle strade senza spostare l’auto, palazzo vecchio e le oblate aperte fino a mezzanotte, il piano strutturale a volumi zero,  fino a piccole scelte identitarie come il colore degli autobus o il giglio sul cappello dei vigili ( a voi suggerirmi altri cambiamenti significativi). Alcune scelte sono state sbagliate o non fatte: dalla società unica delle partecipate, alle strisce viola, alle nevicate, al mancato coinvolgimento della macchina comunale.

Molti passi indietro rispetto alle idee di parenza. Penso alla TAV , al meccanotessile, agli uffici comunali, al multiplex. 

Molti sono ancora i sogni in cantiere: le linee della tramvia (voi sapete quante sono? 4, 5, 6?), l’anno vespucciano, la cittadella alla mercafir.

Ne esce un quadro con luci ed ombre. Come sempre i detrattori insistono sugli errori e sulle promesse non mantenute. Gli entusiasti esaltano le cose belle. Ma una cosa è certa. Matteo ci ha provato. Ci sta provando. Gli va riconosciuto impegno, dedizione, entusiasmo e (a mio avviso) onestà intellettuale.

e……Massimo Fratini?????

Come sapete ho un ruolo importante nel consiglio comunale: presidente della commissione Bilancio. In questi 800 giorni ho lavorato calandomi nel ruolo e cercando di portare avanti al meglio le mie idee e i miei sogni.

Non so se ci sono riuscito.  Come sapete da sempre ho sentito il bisogno di rendere conto di quello che ho fatto, delle mie azioni, dei miei errori.  In politica non ci si sta a fare ciò che si vuole, ma quello che siamo chiamati a fare. Insomma, qualcuno ti invia a lavorare nella vigna. E’ quindi essenziale fermarsi un attimo e raccontare  a tutti voi le poche/tante cose che ho fatto in questi due anni e mezzo. Parafrasando Manzoni: “che impressione dovessero farle le mie azioni sull’animo dei miei venticinque lettori”. Avrei potuto spedirvi una lettera, magari impostata bene e con grafica accattivante. Oppure una e-mail (più conveniente). Invece preferisco parlarne insieme, confrontarmi, affrontare in diretta il giudizio degli amici; insomma:  incontrare le persone.

 Perciò sei invitato

Giovedì 13 Ottobre 2011 alle ore 21,00

al mio/nostro  “buen retiro”   la CASINA ROSSA .

 se non sai dov’è clicca qui  http://g.co/maps/mk9zy

Racconterò i miei due anni e mezzo in palazzo vecchio. Le cose buone, gli errori e le scelte di fondo  che mi  hanno portato a prendere decisioni importanti.  Discuteremo della città e per la città. Saranno presenti gli amici di sempre

Confronterò con voi le prossime scelte da fare. Quelle immediate e quelle lontane. 

Insomma, ce n’è abbastanza per farti decidere di uscire una sera dopocena.  Ti aspetto.

Note in breve.:

In Piazza San Jacopino sono partiti i lavori. Fra un anno avremo la nuova piazza. . Intanto è attivo da un mese il nuovo fontanello di via Maragliano.

Parco della musica: si comincia a vedere l’edificio in tutta la sua grandezza….. è davvero notevole.

Palazzo di giustizia: pare che a dicembre ci sia davvero il trasloco. 

La statistiche del comune dicono che per la prima volta dopo anni, la popolazione del comune è in aumento. Evviva

 E’ stato aperto al pubblico il giardino delle rose con la mostra permanente delle statue di Folon: uno spettacolo.

So di avervi dato poco preavviso, ma è importante: molte sono le scelte prossime da fare.

 Vi aspetto  alla Casina Rossa.

Duc in altum

Massimo Fratini

Frammenti n° 34 – Tutti a votare

 

 

FRAMMENTI N° 34

11 giugno 2011

 

ALLORA INTESI: TUTTI A VOTARE

Dopo la decisione della Corte di Cassazione di ammettere il quesito sul nucleare nonostante i recenti cambiamenti legislativi, la presidenza nazionale dell’Azione Cattolica conferma il proprio invito ai soci e ai  cittadini perché ci sia un’ampia partecipazione al referendum abrogativo del 12-13 giugno. Come già detto in una precedente nota, l’Ac ritiene le tematiche al centro  dei quattro quesiti estremamente importanti: 

a)  due richieste di abrogazione riguardano l’acqua, in particolare la partecipazione dei privati alla gestione del servizio idrico;

b)  il quesito sul nucleare, dopo l’abrogazione da parte del Parlamento delle norme che prevedevano la realizzazione di nuove centrali, sarà in

      sostanza un pronunciamento sullo sviluppo di questa forma di energia;

 

c) ci si dovrà infine pronunciare sul legittimo impedimento, ovvero su quella norma che permette al presidente del Consiglio e ai ministri di non

     partecipare ad udienze giudiziarie in cui sono imputati quando è provata la contemporanea presenza di impegni politici ed istituzionali.

 

L’Azione cattolica ha già avuto modo di dare un proprio contributo alla riflessione pubblica, che in questa sede riassume così:

 a)      l’acqua non è solo un “bene”, ma un “dono” essenziale per la vita dell’uomo. Un dono che va tutelato e garantito a tutti, che non può essere sottoposto

       alla legge del profitto senza rigorose, adeguate e sistematiche garanzie per i più deboli e per la collettività.

b)   la tecnologia nucleare impatta un altro punto essenziale, la salute dell’uomo, per la quale non possono essere ammessi rischi di nessun tipo.

c)  l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge è un principio costituzionale che richiede ampia ed efficace applicazione, specie in questa fase di forte disillusione politica –        lo dimostra l’astensionismo alle recenti elezioni amministrative -.  In conclusione, l’Ac desidera invitare nuovamente ad un’ampia partecipazione al voto, e incoraggia tutti ad un intenso sforzo formativo e informativo.

                         (nuovo documento della’aziona cattolica italiana sui referendum)

Sollecitato da molti amici rendo pubblico un documento che secondo me ha una valenza davvero importante. Provo a indicare alcuni motivi:

  1. 1.       Non è vero che “il voto cattolico” è supino alle scelte della destra. Sulla scia del cattolicesimo democratico, idee, posizioni, scontri politici che stanno sempre e comunque dalla parte dei più deboli e del bene comune sono ancora portate avanti in maniera forte e chiara dalla maggior parte dell’associazionismo cattolico.
  2. 2.       Pensate: l’azione cattolica  “invita i propri soci”… Non ci sono dubbi interpretativi. Finalmente il nostro parlare è si si, no no. Parole forti…. Commentando i referendum si dice testualmente “dono per la vita” – “salute dell’uomo” – “uguaglianza dei cittadini”. Più chiaro di così.
  3. 3.         Non solo solo i “comunisti” che parlano di queste questioni. Si riscontra in maniera forte e chiara la (ri)nascita di una coscienza civica che credevamo perduta. Che si sia di fronte ad una nuova primavera di lapiriana memoria?
  4. 4.       L’appello di Napolitano alla partecipazione al voto (ripreso in maniera chiara dal documento) ricomincia a (ri)mettere i paletti della democrazia. La partecipazione è SEMPRE un dovere civico al di la delle idee che si esprimono.
  5. 5.       Nelle dichiarazioni di oggi sul giornale si legge che Berlusconi “andrà al mare”, comunque non andrà a votare. I suoi lo scongiuravano di non dirlo. Portava più astensionismo dire che ci avrebbe pensato all’ultimo minuto, ma è stato più forte di lui………… Da questo si ha la netta percezione dell’aberrazione della politica a cui siamo arrivati. Prima si fa una leggina per evitare il referendum sul nucleare dichiarando apertis verbis che era un bluff, poi non ci pronuncia sulle questioni perché  si ha paura del confronto perché si sa in partenza che siamo perdenti. Infine si invita ad andare al mare. (ricordate Craxi?: disse lo stesso)  Questa è l’aberrazione della politica. Lo dissi anche quando  i vescovi italiani incitarono il popolo ad astenersi al referendum sulla fecondazione.  Posizione solo strumentale e profondamente ipocrita. La base della politica è il confronto : sempre.  Sono d’accordo con Renzi quando dice che non sarà questo voto a mandare a casa Berlusconi. Ma quando il cittadino ha la possibilità di dire la sua con un voto è lesa maestà non ascoltarlo. E per chi fa politica queste cose contano, eccome se contano.

 

Quindi senza alcun dubbio: QUATTRO SI per QUATTRO speranze da coltivare nella    politica, per la politica.

  

NON TOCCATE IL SOCIALE

Martedì 21 giugno il comune di Firenze approverà il Bilancio 2011 

Nell’ultimo Frammenti annunciai che ci sarebbero stati tagli al sociale a causa dei mancati trasferimenti dello stato. Adesso la mia paura è divenuta realtà.  Pesate: lo stato ha tagliato oltre 21 milioni dei trasferimenti al comune di Firenze. (quasi il 20% ) E l’anno prossimo Tremonti ha promesso un’ulteriore taglio del 12/15%. E’ davvero una pazzia. Il comune di Firenze ha avuto la possibilità di creare l’imposta di soggiorno che –si pensa – porterà circa 10 milioni. Ma per gli altri è un dramma.

Anche la regione ha dovuto tagliare i trasferimenti. Il comune di Firenze, stanziando con risorse proprie 2 milioni per il trasporto pubblico locale ha cercato di tamponare il taglio di 2,6 milioni, ma la situazioni sul sociale sono molto problematiche.

Alla fine, fra stato e regione, mancheranno i soldi per i contributi badanti, per l’assistenza domiciliare, per le quote sociali delle residenze sanitarie assistite, per gli assistenti sociali. Si parla di un taglio di circa 700.000 euro.  E’ davvero carne viva. Con i colleghi del gruppo stiamo lavorando per presentare un’emendamento che potrebbe portare sollievo ad un settore così drammaticamente colpito dalla crisi economica. Speriamo di riuscirci.

IL PIANO STRUTTURALE

Questa è una notizia davvero importante. Il consiglio comunale nei giorni 22 e 23 giugno adotterà definitivamente il nuovo piano strutturale. Detta così sembra una cosina da nulla. Ricordo che nei cinque anni della scorsa legislatura questa impresa non fu possibile a causa dei veti incrociati di partiti e correnti. In questa legislatura, il Consiglio Comunale dopo aver approvato nei mesi scorsi la prima proposta,  il 22 e 23 giugno discuterà sulle circa 950 osservazioni di merito giunte fino ad oggi e poi finalmente dopo quasi 10 anni di gestazione, la città di Firenze avrà il suo disegno definitivo. Occorrerà poi il regolamento urbanistico, ma la pietra miliare di tutta l’architettura della Firenze del futuro, dal 23 giugno in poi sarà stata posta. Chi desidera avere la copia del piano strutturale in DVD me lo faccia sapere.

DANTE ALIGHIERI IN CINA

Dall’8 all’11 giugno sono stato a NINGBO (che si trova vicino a Shangai in Cina) insieme al consigliere Mario Razzanelli. Ho sostituito in questa missione l’assessore Da Empoli che ha avuto un’impegno improvviso. Nel prossimo mese di Ottobre, la città di Firenze regalerà alla città gemellata di Ningbo una copia della statua di Dante che si trova in piazza santa Croce. La statua sarà posta davanti alla più grande libreria della Cina che si sta finendo di allestire. Pensate 25 piani di  bookshop e un padiglione di 5 piani di salE lettura. Un’impresa davvero ardua che prevede enormi stanziamenti di soldi. La nostra missione aveva essenzialmente lo scopo di decidere insieme la collocazione migliore per la statua.

E’ la seconda statua che doneremo dopo quella del DAVID di Michelangelo che è stata posta in una grande piazza davanti alla confluenza di due fiumi in modo che quando con le navi si arriva a Ningbo la si possa salutare come la statua della libertà all’arrivo a New York. Sono rimasto davvero impressionato dagli onori con i quali ci hanno accolto e dalla profonda ammirazione che hanno per la nostra cultura e la nostra storia. Loro ci vivono davvero come maestri.  Restitueranno la visita all’inizio di Luglio desiderosi come bambini di vedere il nostro Palazzo Vecchio. Che lezione!!! Ecco la foto con la delegazione cinese guidata da Liu Qi (al centro). Liu Qi è il presidente della provincia dello Zhejiang: regione grande quanto toscana lazio abruzzo e emilia romana che conta oltre 23 milioni di abitanti. Liu Qi è anche il sindaco di Ningbo.   Davvero un’onore per me. A proposito: il nostro viaggio non è costato niente: è stato finanziato dal Ningo Daily, giornale che tira 900.000 copie al giorno.

ningbo

 

 

Allora… mi raccomando: vi aspetto domani ai seggi per i referendum!!!

 

 

In alto i cuori

 

Massimo Fratini

LA VERA EMERGENZA DEMOCRATICA

 

COMUNE DI FIRENZE: COMUNICATO STAMPA DI MASSIMO FRATINI

18/02/2011

Fratini (Pd) su quanto appare sulla pagina di FB di Totaro (PdL): “La vera emergenza democratica à la comunicazione”

“E’ normale che sulla bacheca di un senatore della Repubblica compaiano certe frasi?”

 “Riporto quanto scrive il senatore Achille Totaro sulla sua bacheca di Facebook: (il maiuscolo è nella scrittura originale)”. E’ quanto dice il consigliere del Pd Massimo Fratini dopo aver letto alcuni commenti apparsi l’altro giorno sulla bacheca del senatore del PdL Achille Totaro
“……PER BERLUSCONI CONDANNA E GALERA ASSICURATA..GIUDIZIO IMMEDIATO DAVANTI A UNA CORTE COMPOSTA DA 3 DONNE PER UN REATO LE CUI PARTI OFFESE NON SI SENTONO OFFESE..SIAMO ALL’EMERGENZA DEMOCRATICA..SIAMO AL REGIME DELLA SINISTRA CON PARTE DELLA MAGISTRATURA…”
Fin qui niente di nuovo. – riporta Fratini- Che il senatore Totaro (che non ho l’onore di conoscere di persona) scriva questi concetti è normale. Non è invece assolutamente normale lo scambio di battute che si trova tra i commenti, e che riporto fedelmente: (dal senatore, per ora, non è venuta nessuna replica).

Gianluca M…..……Visto che siamo in emergenza democratica, spero che qualcuno inizi a SPARARE…….!!!!
Daniela S……….. se non sparare almeno dare delle belle randellate!
Gianluca M…. ‎…no,no,a qualche magistrato gli va sparato nella testa…!!!
E’ normale che sulla bacheca di un Senatore della Repubblica appaiano certe frasi, senza che lui replichi o le cancelli?
E’ qui la vera emergenza democratica del nostro paese: la comunicazione. Non si tratta più solo di abbassare i toni dello scontro.
Non si deve fare l’appello a pensare prima di scrivere, ma a stare attenti a scrivere davvero quello che si pensa”. (lb)